Commenti al testo di Fiammetta Lucattini
Dammi pi di mille baci

 Giovanni Baldaccini - 14/02/2014 18:06:00 [ leggi altri commenti di Giovanni Baldaccini » ]

mi tocchi nel profondo, come spesso riesci a fare e, credimi, accade raramente in altri casi. L’incipit è magnifico, e comunque...si Fiammetta, come banchi orsi da guerra, fino a che ne avremo la forza. Ciao!

 Fiammetta Lucattini - 14/02/2014 15:55:00 [ leggi altri commenti di Fiammetta Lucattini » ]

E’ vero, caro Emilio, di questa mia solitudine affollata, dei piccoli-grandi eventi della mia vita, sapete poco, intuite molto.
E ciò mi basta, anzi non immaginavo di ricevere i doni di cui i recherchiani sono stati generosi.

Cristina, credimi, se fossi capace arrossirei per l’immeritata lode, ma soprattutto uno dei miei figli sostiene, a buon titolo, che ho la cosiddetta "faccia di bronzo".
Ma un amore pagato a caro prezzo, se è consolato da un cuore poeta, pretende come un ragazzino capriccioso.

Un immenso abbraccio ed una pioggia di cuori!
Per me non passano mai di moda.

 Emilio Capaccio - 13/02/2014 01:20:00 [ leggi altri commenti di Emilio Capaccio » ]

Mi chiedo: possono le parole trasmettere tutto quello che una persona vorrebbe dire, tutto quello che vorrebbe far sentire? Certo che no! Si può solo intuire qualcosa che tuttavia non giunge completamente all’ascoltatore, forse perché non ci appartiene del tutto o non ci appartiene per niente, o, più verosimilmente, non ci bastano le parole!
La nostra comunicazione è manchevole, a volte finanche fallace.
Nelle tue poesie mi arrivano a sussulti e indistintamente speranze che a volte si torcono in un’amarezza sotterranea (a dir il vero in un’amarezza sempre latente, mai assopita); rassegnazione che all’improvviso s’erge a un’ondata di rabbia sommovente; amore, amore puro e amore contaminato, tutto insieme, poi distinto, poi ancora tutt’insieme, ammassati in un unico sentimento che degenera progressivamente dal suo significato; si estrania, fino a diventare quasi irriconoscibile.
Ma in fondo: che cosa ne sappiamo noi lettori di te che scrivi autentici capitoli della tua vita?
Di te che narri la tua storia dietro una costruzione sintattica, per quanto pregevole, pur sempre sintetica? Niente! Non sappiamo niente! Intuiamo. E’ questa la comunicazione: intuire. Pertanto non comprendere mai del tutto, mai gli altri, e gli altri sempre soli, e noi (che similmente non veniamo compresi dagli altri) solo in mezzo agli altri; tutt’insieme appassionatamente soli, gli uni con gli altri!


Ciao, amica mia.

 Fiammetta Lucattini - 12/02/2014 10:20:00 [ leggi altri commenti di Fiammetta Lucattini » ]

Carissimi,
si sa che gli orsi vanno in letargo, ma ne esiste una specie che aggredisce la vita con dolore ma anche con amore.
A tutti un bacione degno di S. Valentino.

 Cristina Bizzarri - 11/02/2014 15:44:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Fiammetta,per me è forse la più bella tra quelle che hai scritto, perché mi fai vedere scorci di una vita piena e appassionata, sentire l’odore di vecchie mura e di buoni arrosti, perché emana una nobile fierezza anche in tempi meno facili, meno giovani. L’eleganza non ha età. Ma vibra soprattutto di vitalità, cultura, sensualità e stanchezza. Infine, di tenerezza. Un mix davvero sconvolgente che mi tocca molto da vicino e che tu canti superbamente. E non esagero.

 Cristiana Fischer - 10/02/2014 17:57:00 [ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]

ricchissima di suggestioni, poesia nuda e disinvolta, che brava, Fiammetta

 Celina Di Marco - 10/02/2014 15:26:00 [ leggi altri commenti di Celina Di Marco » ]

Venata di delicata tristezza, ma tra tanti termini che esprimono una visione negativa e disillusa mi ha colpito quel "letto fresco", dal quale può ancora nascere qualcosa.

 Loredana Savelli - 10/02/2014 13:40:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Riesci a rendere "buffa" una scena densa di un sentimento indicibile, da Catullo ai giorni nostri. Straordianaria!

 Ferdinando Battaglia - 10/02/2014 10:51:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

Da una sala d’attesa ti leggo e ancora una volta mi abbevero, poeticamente, alla tua arguzia sapiente, sei un’abile cuoca degli ingredienti più semplici, ma veri e dei quali sveli l’intrinseca ricchezza e, peremettimi perdonandomi, il loro "dire profetico".

Un saluto